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Avvocato Civilista – Alberto Marotta

Le tabelle di Milano restano il punto di riferimento per la quantificazione del danno non patrimoniale

Le tabelle di Milano rappresentano uno strumento per calcolare gli importi dovuti a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale a seguito di sinistri stradali o per responsabilità medica.

In sostanza i suddetti strumenti si fondano sulla quantificazione in termini percentuali dell’invalidità riportata dal danneggiato, attribuendo un determinato valore economico a ciascun punto e rapportandolo all’età del danneggiato.

La Corte di Cassazione ha recentemente stabilito che le tabelle meneghine devono rimanere il punto di riferimento per ogni quantificazione del danno non patrimoniale fatta eccezione per il danno da perdita parentale che consiste nel nocumento subito dai parenti a seguito della morte di un congiunto causata da un sinistro stradale o da un caso di malasanità.

A tale ultimo proposito i Giudici della Suprema Corte (Cass. n. 33005/2021) hanno stabilito che il danno da perdita del rapporto parentale deve essere liquidato seguendo una tabella (quella di Roma) basata sul sistema cosidetto a “punti” che vengono calcolati tenendo conto dell’età della vittima, dell’età dei congiunti superstiti, il grado di parentela e la convivenza con la possibilità di applicare sull’importo finale dei correttivi in ragione della particolarità della situazione.

I richiamati principi guideranno senz’altro i vari Tribunali di merito nei giudizi aventi ad oggetto la quantificazione del danno non patrimoniale e parentale contribuendo a limitare ingiustificabili disparità di trattamento.

La confusione nella scelta degli strumenti da utilizzare nella quantificazione del danno ha, infatti, spesso condotto i vari Tribunali nazionali a quantificare in modo completamente diverso danni del tutto simili.

Alberto Marotta – DSTeam Avvocato Civilista


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